Intervista al Presidente dell’ITS Academy di Lanciano e CEO di Vision Device, Ing. Paolo Raschiatore

Il Presidente dellITS Academy di Lanciano racconta il grande valore dellITS di Lanciano, sia da un punto di competenze tecniche che comportamentali e ricorda che dallautunno partirà anche il corso di informatica, unico in Abruzzo.

1) L’ITS Sistema Meccanica ha aperto le pre-iscrizioni anche per un corso relativo al settore informatico. Cosa ne pensa di questa opportunità offerta dal polo ITS?

L’informatica è oramai parte integrante della nostra vita, nello svago, nei servizi ed in generale nel nostro lavoro. L’informatica è utilizzata nelle nostre fabbriche, sia negli impianti di produzione sempre più innovativi (Industria 4.0), che nell’organizzazione produzione, ma anche nell’organizzazione aziendale, amministrativa, del personale, commerciale, marketing ecc.

L’informatica è utilizzata nella nostra vita quotidiana, non solo nei nostri smartphone ed altri strumenti digitali, ma anche in qualsiasi prodotto elettronico consumer (da un apparecchio stereo ad una lavatrice o un frigorifero).

Forse non esiste ormai alcun prodotto o servizio che non abbia un contenuto informatico, diretto o indiretto: anche la semplice vendita di frutta può utilizzare servizi basati sull’informatica, come il pagamento con mezzi elettronici, anche senza carta e senza contatto, o la consegna a domicilio, per non parlare della produzione della frutta stessa, dove ormai l’agricoltura fa largo uso di metodologie informatiche (dalle previsioni del tempo alla “agricoltura di precisione”, dalla commercializzazione al packaging).

In Abruzzo non esisteva ancora un ITS dell’informatica (o più in generale della “ICT”, acronimo per “Information and Communication Technologies”), una mancanza importante che il nostro ITS ha colmato, facendoci trovare pronti al momento giusto.

Farlo come estensione del nostro ITS, originariamente “solo” della “Meccanica”, è stata la cosa più saggia, avendo dimostrato in questi anni la nostra capacità organizzativa; non a caso anche le indicazioni del Ministero di competenza (il “MIUR”) erano di non proliferare con le Fondazioni, ma di dare maggiori competenze a quelle esistenti.

2) Che consigli darebbe ad uno studente propenso ad iscriversi in un ITS?

I consigli sono sempre gli stessi, innanzi tutto iscriversi, non avere dubbi sulla sua utilità. Questo può sembrare scontato, ma non lo è; in questo periodo le professioni tecniche sono tutte richieste, ed un giovane (che non propende per proseguire con studi universitari per vari motivi) può essere tentato di cercare o di accettare subito un lavoro.

La formazione in ITS garantisce che, con un piccolo sforzo in più (solo di tempo, in quanto la frequenza è completamente gratuita) consente di avere per sempre una prospettiva migliore di carriera, iniziando da subito con mansioni di maggiore responsabilità e contenuti tecnologici: non solo un lavoro, ma un BUON LAVORO.

Il secondo consiglio è di trarre il maggior vantaggio possibile dalla frequentazione di un corso ITS, quindi occorre frequentare, possibilmente sempre, ma che sia una partecipazione attiva e non passiva, interagite con gli insegnanti, approfondite gli argomenti, MOSTRATE INTERESSE.

Gli ITS offrono moltissime occasioni didattiche collaterali, sia con corsi e seminari dedicati (dalla lingua inglese al project management, dalla sicurezza alla qualità) che con lavori di gruppo e partecipazione a concorsi di varia natura, famoso è l’ormai classico appuntamento con il concorso Siemens, sono tutte occasioni importantissime di crescita personale e professionale.

3) Il modello tedesco valorizza molto la formazione duale di scuola-lavoro, secondo lei anche in Italia dovremmo dare questo valore agli ITS?

Sicuramente SI, e su questo devo aggiungere poco in quanto già nelle intenzioni iniziali dei legislatori il modello di formazione duale scuola-lavoro tedesco è stato preso come riferimento nell’istituzione dei nostri ITS.

4) Quando assumete una figura giovane nella vostra azienda, quali sono le principali caratteristiche soft che andate a valutare durante il suo periodo di lavoro?

Sono molte le caratteristiche “soft” necessarie, o almeno molto utili, nel lavoro in azienda, soprattutto in aziende come la nostra che devono realizzare prodotti e servizi e che sono basate su una organizzazione multi-disciplinare.

A mio giudizio, dovendo fare una classifica, tra quelle più importanti metterei sicuramente la capacità di lavorare in gruppo, ma più in generale la capacità di saper vivere in gruppo, di relazionarsi con le altre persone positivamente e con piacere anche nei rapporti non strettamente lavorativi, così da vivere l’ambiente e le situazioni di lavoro in modo sereno ed efficace. Altro aspetto estremamente importante è la serietà ed il rispetto degli altri, non solo del datore di lavoro ma di tutti, e di tutto; serietà che non deve essere seriosità, ma professionalità, impegno e pazienza.

5) Il nostro paese ha i fondi del PNRR, piano nazionale ripresa resilienza. Secondo lei quanto sarà fondamentale investire questi fondi nello sviluppo tecnologico e nellinnovazione?

Questi fondi del PNRR saranno dedicati a migliorare molti aspetti della nostra economia e della vita in generale, ed è giusto che ci sia un corretto equilibrio tra investimenti (in infrastrutture, in formazione, in organizzazione) e sviluppo (tecnologico ed innovazione).

Le risorse sono ingenti e possono essere utilizzate bene per tutto. Secondo me l’aspetto nodale è riuscire ad utilizzare queste risorse veramente, presto e bene: sembrerà una affermazione banale, ma non è facile trasformare tante buone intenzioni in provvedimenti di legge ed attuativi che consentano da un lato di favorire veramente le iniziative lodevoli, ma dall’altro di bloccare le inevitabili speculazioni o anche soltanto gli sprechi inutili.

A cura di Cosmo D’Orazio