Domenico De Luca racconta il suo percorso dall’ITS al mondo del lavoro
Come sei arrivato in Schneider Electric?
Durante il percorso ITS, si è presentata l’occasione di conoscere la Schneider Electric tramite un’academy dedicata all’efficienza energetica. L’incontro mi lasciò una sensazione molto positiva e capii che quella era l’azienda dove avrei voluto svolgere lo stage.
Ovviamente è un’azienda di alto livello, leader del suo settore e con personale formato ed esperto. Ma la cosa che più mi stupì fu vedere il clima tra i colleghi, fiducia e rispetto reciproci, al di la della posizione ricoperta. Vedere una multinazionale come Schneider Electric in cui i dipendenti sono davvero come una famiglia è stato incredibile. Da li ho iniziato a rimboccarmi le maniche, volevo lavorare con loro!
L’ITS non solo ti segue, ti offre i mezzi per apprendere, per creare il tuo “biglietto da visita” (curriculum, gestione dei social media, personal branding), ma più di tutto, crea un “ponte” tra studenti e aziende. Suggerisco agli studenti di informarsi, di coltivare i rapporti, sfruttare le occasioni che l’istituto e i professori offrono. La conoscenza è importante ma se nessuno ti nota, non esisti.
Uno dei mezzi che va sfruttato a dovere è la newsletter. Grazie al mio lavoro sul progetto newsletter, sono arrivato a conoscere persone di spicco nelle varie aziende e mi sono fatto notare, fino ad ottenere un colloquio. Da li poi dipende esclusivamente da voi.
Ma com’è Schneider Electric?
L’azienda è incredibile. Innanzitutto ha molto a cuore la formazione, al punto da avere un’intera palazzina dedicata a corsi interni, accessibili a tutti i dipendenti, a partire dalle basi sull’elettronica ed elettrotecnica (sia teorica che pratica), fino ad arrivare a specifiche di prodotti e servizi Schneider Electric. Referenti e colleghi sempre disponibili per qualunque problema, sia aziendale che personale, insomma come una grande famiglia.
Entrando più nel dettaglio, la mia posizione è nel supporto tecnico, in particolare nel reparto dedicato all’assistenza clienti di secondo livello. Nell’atto pratico, si contattano i clienti che fanno richiesta di supporto per un prodotto specifico, un progetto, un quadro e si analizza la situazione insieme a loro cercando la soluzione ad un problema (spesso molto specifico).
Ho diversi tutor, che mi supportano offrendomi conoscenze, materiale, guide tecniche, oltre ad offrire pieno accesso ai loro software di progettazione dedicati. In ufficio abbiamo una sala dedicata ai test, dove è possibile assemblare quadri, testare prodotti e simulare casi reali.
Al momento mi sto dedicando alla bassa tensione, per poi spostarmi in ambito di comunicazione e domotica.
Il ruolo dell’ITS in tutto questo?
Come ho detto l’ITS è stato molto utile, oltre che per la preparazione tecnica, per assottigliare quel muro che c’è tra le scuole e il mondo del lavoro, si studia in modo meno “convenzionale”. Ed è importante, perché il mondo delle aziende viaggia velocemente e l’ITS mi ha dato quella spinta per “stare al passo” coi tempi.
Il mio è un caso molto particolare, il rapporto di collaborazione tra ITS di Lanciano e Schneider Electric è recentissimo, mi piace definirmi il “pioniere” di questa collaborazione. Inoltre il percorso di studi ha richiesto molto più lavoro e sacrificio, data la situazione creata dal Covid.
Ma riguardo l’obiettivo cardine, cioè rompere quella campana che si crea tra la scuola tradizionale e il mondo del lavoro, l’ITS di Lanciano sta facendo un ottimo lavoro.
A cura di Federico Di Croce e Luca Di Nucci
2 Comments
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